Omelia Don Carlo 7 aprile 2020


*7 aprile 2020*
“Gesù profondamente turbato dichiarò: uno di voi mi tradirà”. ἐταράχθη τῷ πνεύματι: sconquassato dentro, gli manca la terra sotto i piedi. Cosa sconquassa Gesù? ”Uno di voi mi tradirà”: uno di quelli che avevo scelto per stare con me… “li chiamò perché stessero con lui”. Gesù è sconvolto perché capisce che stare con lui non è bastato a cambiarli: Giuda tradisce, Pietro rinnega, gli altri fuggono. Gesù deve cambiare metodo: se ne deve andare lui. “ancora per poco sono con voi e voi mi cercherete”. Certo che ti cerchiamo, pensa Pietro: dove andiamo senza te? Ma Gesù è perentorio: d’ora in poi… “dove vado io, voi non potete più venire”. Perché non è bene per voi continuare a stare con me. Anzi… “E’ bene per voi che io me ne vada”. E’ bene per voi stare senza di me, prenderla in mano la vostra vita. Finché resto io vi appoggiate a me, delegate sempre a me, niente è mai veramente vostro, mai veramente personale. La vita nuova nel mondo non nasce da un collettivo, da un’amicizia, ma da una persona che dice il suo “si” a Dio, come io dirò il mio sulla croce. Ognuno deve dire il suo “si” sulla sua croce, dentro la sua pandemia. Il mondo di prima è finito, le amicizie di prima sono finite: niente sarà più come prima. Tutto nel mondo deve rinascere e rinascerà dal “si” di uno, dalla fede di ognuno. Ma non tocca a politici e scienziati creare il mondo nuovo e la vita nuova, per fortuna: servirla si, crearla no. La settimana santa ci è data per scoprire la sorgente della vita nuova e per fare ciascuno il passo che è chiesto a lui: insieme a Gesù, ma Gesù sulla sua croce, io sulla mia e tu sulla tua.