Omelia Don Carlo 6 aprile 2020


*6 aprile 2020*
“I poveri li avete sempre con voi: non sempre avete me”. Ma se non avete me, che speranza date ai poveri? Date pane, salute, benessere, li rendete uguali ai ricchi: poi guardateli negli occhi… hanno dentro il cuore la stessa domanda dei ricchi, di una speranza che solo Gesù prende sul serio. Perché Gesù lo cercano tutti, poveri, ricchi, malati, sani, buoni, cattivi. Poi da Gesù si allontanarono tutti: anche gli amici lo abbandonano, lo tradiscono, lo rinnegano… Perché? Cosa porta Gesù nel mondo di così desiderabile e così temibile? Lo dice il vangelo… “I Giudei vennero per vedere Lazzaro risuscitato dai morti e i capi decisero di uccidere anche Lazzaro”. Gesù porta la resurrezione dei morti: questo è il punto di scontro. Niente è più desiderabile che vincere la morte e vivere in eterno. Perché uno che ha questa certezza è libero, nessuno lo sottomette. Ma nello stesso tempo un uomo così è troppo libero e fa paura e scatena la violenza. Sempre si fa violenza per eliminare o ridurre la libertà di qualcuno. E’ per questo che Gesù non combatte la violenza con la violenza: perché la violenza è un effetto, non la causa. La causa della violenza è la paura della libertà. Gesù vince la violenza amando la libertà: la propria libertà, quella degli amici e quella dei nemici. La libertà è il segreto, il punto che fa luce sulla passione di Gesù: l’unico che la spiega. La passione di Gesù è una passione sconfinata per la libertà. Per la libertà Gesù vive e per la libertà Gesù muore. A questa profondità deve giungere la nostra meditazione in questa strana settimana santa, per rubare a Gesù il suo segreto. Un segreto entusiasmante e rischioso: perché chi lo scopre rischia di diventare veramente libero.