Omelia Don Carlo 4 maggio 2020
4 maggio 2020
“I fedeli circoncisi rimproverano Pietro: sei entrato in casa di uomini non circoncisi!”. I fedeli circoncisi sono ebrei diventati cristiani: che però continuano a ragionare in base ai precetti della legge ebraica, che resta criterio di giudizio su tutto: rapporti, morale, religiosità, ogni aspetto della vita. Quella legge stabilisce il valore delle cose: è bene ed è sacro ciò che rientra in quella legge. Il resto è male, profano, impuro. Non rifiutano Cristo, ma lo riducono a ciò che rientra in quella legge. Per loro quella legge vale più di Cristo, ha sempre l’ultima parola su tutto e su tutti: anche su Pietro, che è il papa. Loro ne sanno più del Papa: infatti chiamano Pietro a discolparsi davanti a loro. Non sono cattivi: sono ignoranti. Non hanno un problema morale, ma di conoscenza: gli manca l’essenziale della fede. Non sanno che il Cristianesimo non è una legge, ma è l’annuncio di un fatto: un uomo, morto, ora è vivo e ti dice, come a Pietro in sogno, …”Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano”. Con Cristo finiscono sacro e profano, finisce ogni legge morale o religiosa. Il valore è Cristo: ciò che Cristo è, ciò che Cristo pensa e ama. Il bene è Lui, accogliere Lui e tutto ciò che Lui accoglie. Senza Cristo risorto è impossibile abbracciare tutto: resta sempre qualcosa di inaccettabile, anche di te stesso, qualcosa che per te resta impuro e profano. Quando ci sentiamo sempre mancanti, di qualcosa o di qualcuno, e ci sembra di perdere dei pezzi, non è che non siamo buoni cristiani: è che siamo cristiani circoncisi, con un punto indiscutibile in testa, che è più sacro di Cristo. Ma non è Cristo.