Omelia Don Carlo 31 marzo 2020
* 31 marzo 2020*
“Voi siete di questo mondo”. Voi siete definiti dal pensiero del mondo. Voi, il popolo eletto, chiamati a portare Dio nel mondo… non portate nulla di nuovo nel mondo. Il vostro compito era convertire il mondo, è il mondo che ha convertito voi. Non siete più segno: la vostra presenza non cambia nulla nel mondo. Siete diventati insignificanti: oggetto di un amore sprecato. Quando vi sentite sprecati, inutili, è perché avete smarrito il dono di Dio. Che dolore quando anche i cristiani diventano sale insipido: sale inutile. Quando ci sentiamo inutili è perché abbiamo perso la novità di Cristo. Quale novità? Cosa rende preziosa la nostra vita nel mondo? Successo, carriera, soldi, potere, fama? No! Una sola cosa: la coscienza di Gesù, dire “io” come lui lo diceva… ”io non sono di questo mondo”. Vivo “in” questo mondo, ma non sono “di” questo mondo. Vivo la vita e le cose di tutti, ma non come le vivono tutti. Io vivo tutto in un altro modo, per un altro scopo, con dentro il cuore un altro amore. L’amore di Dio… “parlo come il Padre mi ha insegnato, faccio le cose che gli sono gradite”. Sono tutto trasparente a Dio in quel che faccio. Per tutti le cose sono cose, per me le cose sono segno: sono come una finestra spalancata su Dio. Chi vede me, vede Dio. E di vedere Dio ne hanno bisogno tutti: innanzitutto quelli che pensano di non averne bisogno. Perché Dio non è un desiderio, ma un bisogno, una esigenza. Il desiderio è ciò che sento, l’esigenza è ciò che mi compie. E’ questa coscienza che decide se la fede è utile all’uomo e al mondo: una fede che non porta Dio non serve né per vivere né per morire.