Omelia Don Carlo 17 marzo 2020


* 17 marzo 2020
“Quante volte devo perdonargli? Fino a sette volte?“… chiede Pietro: vuol sapere quante volte, la quantità, la misura. Ma il perdono non ha misura. Come l’amore, diversamente da ciò che immaginano i bambini… mamma, quanto bene mi vuoi? Tanto! Ma tanto quanto? …così?… E allargano le braccia… L’amore non ha misura, come Dio. L’amore di Dio è ”per-donum”, dono moltiplicato… all’infinito. Dio mi dice: ti “per-dono”, ti rinnovo il dono del mio amore all’infinito, io ti ridarò sempre la possibilità di ricominciare. Se accetti di esser perdonato non sarai mai disperato. Questo è il rapporto tra Dio e me ed è l’unico rapporto vero tra me e te. Pietro è spiazzato e Gesù rilancia… ”non ti dico fino a sette, ma a settanta volte sette”. Cioè, sempre! Ma nessuno è capace di perdonare sempre… Solo Dio. Si: solo Dio. E’ tanto vero che sul calvario anche Gesù chiede a Dio di perdonare chi lo uccide. Non dice: io mi sento di riuscire a perdonarvi… Dice semplicemente: Padre, perdona loro. Il perdono non è una cosa che Gesù “sente”, ma una cosa che Gesù “domanda” a Dio: il perdono è opera di Dio. Non è un sentimento da provare, ma una domanda da fare a Dio. E basta! Il perdono non è una cosa che io dò a te, ma una triangolazione: una cosa che io chiedo a Dio e Dio la dà a te. Non c’è bisogno che io mi senta di perdonarti: c’è bisogno che io lo voglia e che io lo chieda a Dio per te. E di domandare son capaci tutti e sempre. Tutti eccetto il disperato, che non ha mai incrociato lo sguardo di Gesù. Noi ogni giorno siamo perdonati e ogni giorno possiamo ripartire gioiosi, liberi: e offrire il perdono a chi è tentato di disperare, anche in questi giorni così duri… Perché il virus apre gli occhi sulla realtà, ma non apre i cuori, non li rende buoni. Il virus fa paura. Il cuore si converte solo all’amore: che un uomo, impaurito, può vedere solo nella faccia di un uomo perdonato.