Omelia Don Carlo 16 giugno 2020


*Omelia 16 giugno 2020*

“Siate perfetti come il Padre vostro celeste e siate grandi come Dio”.

Imitate Dio! Ma in che cosa posso imitar Dio, essere grande come Dio? Non certo nel potere: Lui è onnipotente, io sono una creatura impotente basta un virus a ricordarmelo. Ma in una cosa io posso imitare Dio: nell’amore. Io posso amare come ama Dio, perché per amare non serve il potere ma serve il volere.
Io sono libero, io non sono infinito ma posso volere l’infinito, e posso domandare l’infinito, posso essere perfetto nell’amore perché a volere non si fa fatica, a domandare non si fa fatica. La fatica la si fa a “fare”, ma qui a chi tocca fare è Dio, a me tocca domandare. Ma proprio questo è il mio dramma: che non è affatto automatico che io domandi. La domanda non è di tutti gli uomini, le esigenze sì le hanno tutti, sono naturali, ma le domande no. Le domande non sono naturali, sono personali, sono un atto di libertà e ogni istante io posso assecondare le mie esigenze, l’urgenza della mia natura e domandare a Dio o io posso anche reprimere le mie esigenze, non assecondare questa spinta. Posso fare l’opzione contraria e ogni istante io decido, con questa opzione, la mia grandezza o la mia meschinità, il tono, il volto, il respiro oppure la pesantezza, il chiudersi, il decidere di rinunciare alla mia grandezza. La drammaticità di ogni istante sta in questa opzione e quando uno è sincero trapela anche dalla faccia.