Omelia Don Carlo 11 aprile 2020


11 aprile 2020
“Sabato santo, giorno senza eucarestia”. L’eucarestia è memoria di Cristo risorto: oggi non è risorto, il corpo è nel sepolcro. Oggi le donne vanno al sepolcro per imbalsamarlo: massimo desiderio è conservare una reliquia del passato. Passato bellissimo, ma passato: non tornerà più. Il presente è vuoto, il futuro sarà vuoto: perché senza Gesù. Gesù sarà sempre nei loro pensieri e nei loro sentimenti: ma solo nei pensieri e nei sentimenti. Nella vita e nella realtà non ci sarà: la vita sarà senza Gesù. In quei tre anni hanno visto com’è la vita con Gesù: dal sabato santo vedono com’è la vita senza Gesù. Hanno creduto in Lui, lo ameranno sempre. Ma adesso il loro tono è basso, i problemi sono meschini, basta poco a preoccuparle… “come faremo a spostare il sasso all’ingresso del sepolcro?” Hanno una faccia da sabato santo: amano Gesù, ma un Gesù morto e sepolto. Come tanti cristiani cui non manca una fede sincera né un amore sincero a Gesù: ma è un Gesù esistito nel passato, che tornerà nel futuro, alla fine del mondo… ma non è presente. Sul presente incombe il vuoto. La Chiesa ci fa guardare queste donne perché vediamo cosa manca alla vita se Gesù non è presente, se non è risorto. Viene l’angoscia a pensarlo… ma è un’angoscia preziosa per capire cosa manca se Gesù non è qui. Appena lo capisci ti rinasce l’entusiasmo per la sua presenza, ti ritrovi una certezza, una coscienza, una libertà inspiegabili per chi ti incontra. E più ti conoscono meno se la spiegano. Anche perché il primo che non te lo spieghi sei tu. E t’accorgi che con questa coscienza il primo segno della sua presenza ce l’hai addosso: sei tu a te stesso. Ti basta esistere per vederLo.